
SIAE #perchicrea
“Per Chi Crea” Edizione 2023
BANDO 2 – FORMAZIONE E PROMOZIONE CULTURALE NELLE SCUOLE
Progetto Le scarpe Di Heidegger
Scuola Media Statale “G. A. Rocco”, Afragola (Napoli)
In collaborazione con:
Casa Morra Archivi per le Arti contemporanee
Comune di Afragola
La proposta è un itinerario creativo che comprende studi e approfondimenti anche teorici finalizzati alla comprensione e alla rielaborazione di temi e figure dell’arte contemporanea in una dimensione di senso civico, di partecipazione attiva dei giovani all’arte, al patrimonio e ai grandi temi della cultura artistica nazionale. Finalizzato alla massima partecipazione, ha coinvolto in maniera completamente gratuita 60 allievi in percorsi formativo-creativi extra curriculari e in attività di promozione culturale alla scoperta del contesto urbano di riferimento. Ha attivato significative collaborazioni esterne e la restituzione alla comunità attraverso l’organizzazione di un convegno sui temi, le metodologie e i nuclei estetici affrontati, attività di comunicazione, una mostra delle opere in luogo pubblico e la stampa di un catalogo documentario del percorso e delle opere prodotte.
Moduli:
Un’arena di colori
Se nella visione classica dell’arte è la “pelle” della pittura, nell’arte contemporanea il colore esce dal quadro fino a invadere le città e diventa elemento autonomo di ricerca, protagonista indiscusso dell’atto creativo. Dalle esperienze dell’espressionismo astratto e dall’Informale, attraverso la musicalità che le tinte avevano per Kandinsky fino ai dripping di Pollock e alle arene del movimento giapponese Gutai e alle performance di Shozo Shimamoto, molti movimenti contemporanei hanno concentrato l’attenzione sugli aspetti legati all’azione, alla performance e all’installazione attraverso il colore, coinvolgendo il corpo in una teatralità nella quale il gesto, anche aggressivo e liberatorio, si trasforma in elemento costruttivo di bellezza. Il percorso laboratoriale propone la realizzazione di un’arena pittorica corale nella quale il colore, su superficie di grandi dimensioni, diventa scrittura casuale, estensione della corporeità e rappresentazione dell’universo motorio. L’esperienza rivoluzionaria di Pollock, che introduce per primo il corpo dell’artista nello spazio pittorico, sarà restituita agli allievi attraverso un itinerario che comprende materiale audiovisivo appositamente strutturato e la visione del film di Ed Harris (Pollock, 2000) che ricostruisce la tormentata storia dell’artista fino all’affermazione del suo universo creativo nel sistema internazionale dell’arte. All’interno del laboratorio si prevedono la realizzazione di almeno 4 opere su supporti diversi, orientati a partire dalle differenti visioni e vicende dell’informale nel corso dell’arte contemporanea.
La rivoluzione siamo noi!
Il laboratorio trae ispirazione e spunto dalla vita e dalle opere di Joseph Beuys (1921-1986), artista tedesco che con il suo lavoro ha ampliato l’arte a modalità, procedimenti, materiali e finalità fino a prima impensati e inesplorati. La sua arte si muove lungo percorsi del tutto inediti, fondendo in maniera totale la sua esistenza con il suo essere artista: raro esempio capace di identificare l’arte con la vita. Le azioni concettuali, le installazioni, le performance sociali, naturalistiche ed ambientalistiche, diventano per l’artista tedesco un impegno morale, didattico e politico. Attraverso le sue opere, gli slogan finalizzati a rendere comprensibili i suoi contenuti, gli oggetti realizzati con l’impiego di materiali anche di uso comune, Beuys vuole generare consapevolezza critica nel pubblico, suscitare in ognuno una propria personale percezione del valore dell’arte, che per l’artista è in ogni cosa per cui “ciascuno di noi è un artista”. In ogni sua opera è alla ricerca incessante di un’armonia profonda con sé stesso, gli uomini e la natura. Motore fondamentale di tale processo è la creatività intesa come strumento, per l’uomo, di accrescere ed elevare la sua condizione esistenziale. Dall’invenzione della sua biografica fittizia (Curriculum Vitae/Curriculum opere) che testimonia ed estende la possibilità inventiva a chiunque, fino alla sensibilizzazione della questione ambientale come tema di massima urgenza per la salvezza del Pianeta, i temi di Beuys orientati alla sostenibilità, alla libertà e autodeterminazione, alla democratizzazione dei saperi e alla cooperazione e collaborazione tra gli essere umani e i popoli (pur ovviamente senza esplicito riferimento) sembrano costituire i Goals contenuti nell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile sottoscritta nel 2015 da 193 Paesi membri delle Nazioni Unite. Il laboratorio, dopo la visione di materiale multimediale appositamente strutturato, include diverse attività e media in una rinnovata dimensione estetica: carta, collage, origami, colore, piantumazione di semi, brain storming e discussioni.
I nuclei principali attorno ai quali si struttura il laboratorio e le opere che realizza sono:
l’elemento autobiografico, l’invenzione e la strutturazione del sé; il paesaggio, la natura e la questione ambientale; l’oggetto quotidiano come oggetto artistico: il ready-made e il re indirizzamento dello sguardo; la comunicazione e lo slogan come elementi estetici.
Le parole abitate
L’incontro di immagine e parola contribuisce a superare un modello di pensiero e di conoscenza basato solamente sul discorso razionale e argomentativo, che la scuola e in generale la società privilegia a detrimento di potenziali creativi che possono generare potenti dispositivi poetici extra linguistici. Alcuni movimenti recenti sorti dalla fine del 1960 in poi hanno per oggetto la ricerca poetico-visuale, attingendo al paroliberismo del primo futurismo di Marinetti fino a Carlo Belloli. L’interesse di questi movimenti si colloca in una zona di confine, all’incrocio di varie discipline artistiche. La poesia concreta guarda la parola stampata, caratteristica della diffusione letteraria ma anche del manifesto pubblicitario e dunque della comunicazione di massa, nella sua immediata consistenza fisica di carattere tipografico e materico.
Queste esperienze, che vanno fino ai giorni nostri e che si possono riassumere sotto la denominazione di poesia visiva, annovera tra i suoi esponenti italiani autori importanti e rappresentativi come Nanni Balestrini, Lamberto Pignotti, Tomaso Binga e Arrigo Lora Totino che hanno generato originali universi poetici e su cui il laboratorio, che utilizza varie attività e vari media, è incentrato.
L’Io nello sguardo del mondo
L’identità è il processo con cui ciascuno di noi costruisce come persona, sul piano corporeo, intellettuale e psicodinamico il proprio rapporto con il mondo. Progettare e mettere in atto un laboratorio che ha come tema il ritratto e l’autoritratto significa affrontare simultaneamente il tema dell’arte e dell’identità personale. Attingendo alle esperienze di artisti contemporanei che hanno lavorato sull’autoritratto come forma d’opera esclusiva, il laboratorio realizza una narrazione corale nella quale ogni partecipante innesca la propria rappresentazione come biografia intenzionale. Dall’autoritratto nella storia dell’arte fino alle esperienze estetiche più recenti del cubismo, l’espressionismo, i fauves e gli artisti di neoavanguardie che hanno realizzato autoritratti servendosi di metafore, materiali diversi e eludendo forme realistiche di somiglianza e riconoscibilità, si guardano le esperienze di Ontani e Clemente e di tutti quegli artisti contemporanei che con mezzi diversi, dalla fotografia alla pittura hanno utilizzato il “travestimento” come forma di rappresentazione e di desiderio.

